Apofruit ha liquidato le produzioni estive 2023

A fronte di una netta riduzione dei quantitativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il valore medio al chilo che è in crescita del 17%.

(Cesena, 8 gennaio 2024) Diminuiscono i quantitativi conferiti a causa delle note e grandi difficoltà registrate in campagna, ma il valore mostra anch’esso un sensibile rialzo, attorno al 17%. Questa, in estrema sintesi, è l’istantanea delle liquidazioni estive di Apofruit, che riguarda nello specifico pesche, ciliegie, albicocche, nettarine, susine, meloni, alcune varietà di pere e ortaggi (per lo più patate, cipolle e zucchine).

Il direttore generale del Gruppo Apofruit, Ernesto Fornari, rileva: “La campagna estiva 2023 è stata fortemente condizionata non solo dal maltempo che ha caratterizzato tutti gli areali in cui siamo presenti, dal nord al sud della Penisola, ma anche dall’alluvione che ha colpito la Romagna. Già il 31 maggio scorso deliberammo che, ai nostri soci delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, avremmo riconosciuto un acconto anticipato del 90%, sulla base dei prezzi indicativi, anche per le liquidazioni estive e autunnali. Così stiamo facendo e, già nel periodo natalizio, tutte le erogazioni sono già state completate. Complessivamente – prosegue Fornari – per le difficoltà sopra citate il conferimento totale è stato di 287.000 quintali, con una diminuzione del 33% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La liquidazione netta ai produttori è stata però di 21,7 milioni di euro rispetto ai 27 milioni del 2022, con un recupero del valore medio al chilo che è in crescita del 17%. Pur nella straordinarietà degli eventi negativi che, dal punto di vista meteorologico, hanno funestato l’estate 2023, i prezzi si attestano quindi su livelli interessanti, perché riconoscono di fatto il grande lavoro effettuato dai soci in condizioni di grande difficoltà”.

Il presidente di Apofruit, Mirco Zanotti, concorda: “Nessuna tra le produzioni estive di ognuno dei nostri areali è riuscita a esprimere il massimo potenziale produttivo, a causa degli eventi climatici avversi. Oltre alle grandinate, si sono aggiunte difficoltà del tutto inattese, quale la già citata alluvione in Romagna. Come cooperativa, siamo fin da subito intervenuti per cercare di calmierare l’impatto che indubbiamente tutto ciò ha avuto sulla nostra base sociale. Abbiamo inoltre cercato di favorire al massimo le operazioni di raccolta, introducendo nuovi tipi di imballaggio come i mini bins, che sono stati molto apprezzati. Durante le assemblee organizzate nel dicembre scorso – prosegue Zanotti – insieme ai soci abbiamo anche valutato insieme una tendenza che si sta facendo sempre più strada: la riduzione delle produzioni estive, a vantaggio di quelle invernali. In tale contesto, crediamo possano esserci quindi spazi per tornare a investire su alcune colture tipicamente estive, come pesche e nettarine, nell’ottica di garantire anche una maggiore continuità alla manodopera disponibile, vista la sempre maggiore difficoltà nel reperirla”.

Entrando nello specifico, il direttore commerciale di Apofruit, Mirco Zanelli, aggiunge: “Parlando di liquidazione estiva, per la nostra cooperativa sono coinvolti per lo più tre areali: quello della Basilicata, che riguarda tutte le produzioni precoci (soprattutto albicocche), poi il Foggiano, dove si concentra una produzione biologica che supera il 65% (pesche, nettarine, albicocche e susine), quindi l’Emilia-Romagna e il Veneto, con pesche, nettarine, albicocche, ciliegie e pere estive. Per quanto riguarda le ciliegie a produzione è stata di 4,16 euro il chilo per la provenienza Romagna, 4,81 euro per la Vignola Igp, 4,10 per la Puglia. Per le albicocche in convenzionale dell’Emilia-Romagna sono stati riconosciuti 1,16 euro il chilo alla categoria extra e 0,95 alla standard; per la Puglia 1,12 euro il chilo all’extra e 0,92 euro alla standard; per la Basilicata 0,97 euro il chilo alla standard. Le pesche gialle in convenzionale dell’Emilia-Romagna sono state liquidate a 1 euro il chilo per l’extra e a 0,74 euro per la qualità standard. In Puglia 1,22 euro il chilo l’extra e 0,90 euro la standard. In Basilicata, 0,74 euro la standard. Per le nettarine gialle in convenzionale andiamo per l’Emilia-Romagna dai 0,96 euro il chilo per l’extra ai 0,75 euro il chilo per la standard. In Puglia la liquidazione si è attestata su 1,10 euro il chilo per l’extra e 0,92 euro per la standard, la Basilicata si attestata sulla standard a 0,82 euro il chilo. Le nettarine bianche in convenzionale dell’Emilia-Romagna sono state liquidate a 1,10 euro il chilo per l’extra e 0,80 euro il chilo per la qualità standard. In Puglia, alla standard sono stati riconosciuti 0,83 euro il chilo. Per la pera Carmen, il calibro 55+ è stato liquidato a 1,26 euro il chilo, mentre al medesimo calibro della pera Santa Maria sono stati riconosciuti 0,95 euro il chilo”.

Ancora Zanelli prosegue: “Sul fronte del biologico, alle ciliegie della Romagna sono andati 5,90 euro il chilo, a Vignola 5,04 euro, alla Puglia 4,55 euro. Le albicocche vedono invece 1,25 euro il chilo all’Emilia Romagna, 1,13 euro per la Puglia e 1,15 euro per la Basilicata. Le pesche gialle sono state liquidate a 0,93 euro il chilo per l’Emilia-Romagna, 0,96 euro per la Puglia e 1,11 per la Basilicata. Le nettarine gialle sono state liquidate a 0,93 euro il chilo per l’Emilia-Romagna, 1,10 euro per la Puglia e 1,35 per la Basilicata. Alle pere Carmen sono stati riconosciuti 1,60 euro il chilo e alle Santa Maria 1,45 euro”.

Sul capitolo ortaggi, Zanelli conclude: “Nel convenzionale, alle patate estive sono stati riconosciuti 0,50 euro il chilo, alle cipolle gialle 0,43 euro e alle cipolle rosse e bianche 0,48 euro. Le zucchine si sono attestate sui 0,70 euro, mentre per i meloni lisci, in base al periodo e alla varietà, la media si attesta da 1,05 a 1,30 euro il chilo. Per gli ortaggi biologici, possiamo dire che hanno performato mediamente bene. Tra questi, le zucchine scure si attestano a 0,82 euro il chilo, il pomodoro ciliegino a 2,02 euro, il pomodoro datterino a 2,30 euro, il pomodoro a grappolo a 1,35 euro, le cipolle gialle a 0,60 euro, le cipolle rossa e bianca a 0,70 euro e il melone retato a 0,65 euro”.

convenzionale, sulla prima categoria la liquidazione media